Cerebrocentrismo

...dittatura della materia grigia!

lunedì 24 aprile 2006

Delirio

So che non si dovrebbe cominciare un articolo dicendo che sai che non si comincia così, ma a me piace scombinare i concetti.
Il termine concetto deriva dall'espressione latina "cum capio" (=raccolgo, prendo assieme) e descrive la facoltà innata che hanno gli esseri umani di raccogliere e sintetizzare gli innumerevoli stimoli provenienti dalla percezione della realtà esterna ed utilizzarli per crearsi una propria rappresentazione astratta della realtà stessa. Per potersi esprimere, a questi stimoli vengono attribuite delle etichette chiamate nomi e da qui nasce il linguaggio.
Uno dei miei passatempi preferiti è confondere i concetti nella mia testa in base all'etimologia del nome o collegando le nozioni a referenti diversi dall'usuale ma sempre inerenti. (non ve lo consiglio, diventa una droga e un giorno vi si potrebbe ritorcere contro)
Dopo un po' che si applica questo esercizio si assume una visuale della nostra società molto diversa da quella generale (può darsi che questo nuovo atteggiamento venga additato dagli altri come un primo sintomo di pazzia, ma voi non fateci caso e continuate per la vostra strada) ma solo grazie a questo ho capito cosa voglio farne del mio futuro: sbriciolare il mondo nei dettagli del concetto per scoprirne i collegamenti con l'infinito.

giovedì 20 aprile 2006

Imagine

domenica 16 aprile 2006

Sogno d'un pomeriggio di mezzo aprile


Ieri ho perso i sensi. L'hanno definito "episodio lipotimico caratterizzato da sincope convulsiva" (mica cazzi). Non fatevi spaventare dal nome altisonante, alla fine i medici hanno confermato quello che dicevo dall'inizio: sto bene!
"Perdere conoscenza" è un singolare modo di definire la più rivelatrice delle visioni che un uomo può avere.
Mentre il mio corpo inerme si accasciava al suolo, nella mia testa stavano proiettando la prima visione in widescreen dolby 5.1 de: "Il significato della vita".
Le immagini mischiate ai suoni assumevano un tono aulico che ti avvolgeva nella sua pienezza, qualcosa di difficilmente comprensibile da coscienti.
Il tutto è durato una manciata di secondi, ma quando ho ripreso i sensi sembrava mi fossi svegliato da un lungo sonno. Pochi erano i ricordi rimasti di quella mistica esperienza anche perchè la vita ha significato solo nei sogni e quelle reminescenze non possono coesistere con la realtà.
Le parole non bastano per descrivere quelle poche ombre rimaste ancora chiare e quindi non mi dilungo più di tanto.
Ho intravisto qual'era il Sommo Progetto ma ero troppo sveglio per poterlo sognare.

[Grazie a questa piccola (dis)avventura ho potuto costatare che le brutte notizie hanno già fatto il giro del mondo mentre quelle belle si stanno ancora allacciando le scarpe. Per quelli che se lo stanno chiedendo: si, l'immagine sopra è la TAC della mia testa.]

giovedì 13 aprile 2006

Future

mercoledì 12 aprile 2006

The new hero

[foto fregata da http://d4rkcloud.splinder.com/]

martedì 11 aprile 2006

Le tue Leve Motivazionali!

L'uomo tende a compiere le sue decisioni in base a due principi fondamentali: raggiungere il piacere e allontanarsi dal dolore.
Per cambiare se stessi e darsi le giuste motivazioni al cambiamento, devi associare un forte dolore all'idea di rimanere così come sei adesso.

Quanto ti costerà non cambiare o continuare a rimandare?

Contemporaneamente, associa un grande piacere all'idea di cambiare, all'idea di acquisire una nuova personalità piena di sicurezza e fiducia in sè che ti possa arricchire da ogni punto di vista. Vivi emozionalmente queste sensazioni di piacere e dolore.

Ricorda inoltre che ciascuna credenza, ciascun lato del tuo carattere è sostenuto da riferimenti che hai maturato con l'esperienza.

Quindi per fare un cambiamento molto forte è necessario trovare quanti più possibili riferimenti a sostegno della tua nuova identità, dei tuoi nuovi valori.
E prendi ora la decisione di cambiare: comincia subito, intraprendi un piano d'azione verso il tuo obiettivo e stai attento a qualsiasi cosa possa esserti d'aiuto per il tuo cambiamento.

Tieni a mente: sei solo TU l'artefice del tuo destino!

venerdì 7 aprile 2006

Senza Nome #1

Lo chiamavano tutti SenzaNome perchè lui era uno di poche parole e nessuno aveva le palle per chiederglielo. Giravano molte voci su di lui, quasi tutte infondate del resto.
Dicevano che proveniva da un posto dove la lunghezza della vita dipendeva dalla velocità del proiettile. Un posto pieno di poliziotti corrotti che praticavano l'etica del manganello con chi non era affine alla loro giustizia.
Se fosse nato in un'epoca diversa sarebbe diventato un mercenario, un avventuriero senza meta con una donna in ogni città ed una storia per ognuna di loro.
Ma invece è nato in questo secolo che proprio come lui non ha un nome, dove le guerre sono fredde e le donne non hanno più storia.
SenzaNome aveva il sorriso del sapere, ed è per questo che stava sempre serio.
Quando lo incontrai, lo riconobbi subito.
Non l'avevo mai visto prima e non avevo mai sentito parlare di lui, ma lo riconobbi come saprei fare adesso tra mille. Emanava una forte sensazione di vissuto, quasi percepibile al tatto, qualcosa che difficilmente sarebbe passato inosservato ad una sensibilità affamata di esperienze come la mia.
Quando mi avvicinai ed ebbi l'occasione di studiare da vicino quella figura quasi mistica nella sua risolutezza, i suoi occhi incrociarono i miei. Un brivido freddo mi percorse la schiena.
Quegli occhi che si erano posati su chissà quanti suoni, quanti odori, quante sensazioni, ora incontravano i miei. A stento trattenevo l'emozione.
Continuò a fissarmi ancora per qualche secondo e poi disse:

- Che ce l'hai qualche spicciolo?
- Ma vaffanculo va, barbone di merda!

lunedì 3 aprile 2006

Il peso del fumo

La regina Vittoria era un accanita fumatrice. Un giorno chiamò il suo matematico di corte e gli pose questa domanda:
- Sir. Walting vorrei che lei riuscisse a calcolare il peso del fumo di una sigaretta.
Il matematico ci pensò su per una notte intera, poi il giorno seguente tornò dalla regina:
- Sua Maestà ho trovato la soluzione al suo quesito.
- Ebbene me la esponga, senza esitare.
- Basta pesarla in un primo tempo, poi fumarla stando attenti a far cadere tutta la cenere sul piatto d’una bilancia poi, su quel piatto, poggiare anche la cicca rimasta una volta finito di fumare. Beh, il peso del fumo verrá dalla differenza tra i due calcoli.
La regina rimase stupita per la semplicità del calcolo, ma al contempo amareggiata per non esserci arrivata da sola. Premiò il suo cortigiano con del denaro.

Sono un fumatore modesto! In media, faccio fuori circa mezzo pacchetto al giorno.
Capitano anche giornate da un pacchetto e mezzo, ma per la fortuna dei miei polmoni e del mio portafoglio sono rare.
Sono perseguitato da spot e genitori che tentano di rinsavirti con frasi del tipo, "Lo sai che il fumo triplica le possibilità d'infarto?" oppure, "Lo sai che hanno operato il figlio di una mia amica per cancro ai polmoni? Fumava 3 pacchetti al giorno!" (la morte si annuncia da lontano con questi piccoli divieti di vivere).
A volte se ne escono con:

- Ma come fai a non capire che ti fa male?.
- E chi l'ha detto che non lo capisco?
- Sai che a lungo andare potrebbe venirti una brutta malattia?
- Si..
- Quando smetterai?
- Il giorno che sarò morto, forse...

Penso che tutti i fumatori abituali conoscano abbastanza bene le conseguenze del loro gesto, ma sono spinti tutti dall'irrefrenabile passione per la morte.
Sanno che stanno morendo poco a poco, ma forse sono solo una massa di codardi che preferiscono la via facile, il dolce cullare dell'oblio, perchè non hanno le palle di farla finita.
O forse sono solo delle pecore, che non hanno mai preso in considerazione il fumo come scelta, ma piuttosto come moda, un conformismo da cui non riescono ad evadere.
Forse un giorno cambierò idea, tutte queste parole mi sembreranno inutili, insensate, ma per adesso vi riporto soltanto la frase di una mia spilletta: "Smoke is my choice, so fuck off!".