Questionnaire
1884 o giù di lì. Siamo in una magnifica Francia progressista, ma non ancora simbolista.
E' primavera. Al riparo dal sole, sotto una quercia, nelle campagne di Parigi, il giovane Marcel, un aitante ragazzino di 13 anni e la sua coetanea Antoinette si dilettano compilando un questionario in inglese.
Il tempo passa e Marcel cresce.
Verso la fine del secolo suo padre Félix Faure, all'epoca Presidente della Repubblica Francese, muore eroicamente in una stanza d'albergo tra le braccia della sua amante Madame Steinheil che stava praticandogli un "pompino". Qualcuno con uno spiccato senso dell'umorismo ha poi commentato: "Il a voulu vivre César, il est mort Pompée".
Intanto, Marcel non è più un ragazzino, si occupa di giornalismo e soprattutto di narrativa, e non smette di pensare all’adolescenza. Un bel giorno si ricorda di quel questionario: ne riscrive le domande e di nuovo si dà le risposte.
Il suo cognome era Proust ed era solo all'inizio della sua carriera di protagonista assoluto della letteratura novecentesca.
Ora vi ripropongo le risposte in stile Vincent.
Il tratto principale del mio carattere: il freddo romanticismo.
La qualità che desidero in un uomo: determinazione.
La qualità che preferisco in una donna: la dolcezza.
Quel che apprezzo di più nei miei amici: che mi rispettano e mi vogliono bene per come sono.
Il mio principale difetto: la superbia.
La mia occupazione preferita: accrescere la mia cultura.
Il mio sogno di felicità: la felicità è un momento. Desidero raggiungere la serenità.
Quale sarebbe, per me, la più grande disgrazia: perdere le persone a cui tengo.
Quel che vorrei essere: me stesso
Il paese dove vorrei vivere: Quello dove lo stato dipenda veramente dal popolo.
Il colore che preferisco: La bellezza non è nei colori ma nella loro armonia.
I miei eroi nella finzione: Batman, Vito Corleone.
Le mie eroine preferite nella finzione: Beatrix Kiddo, WonderWoman.
I miei pittori preferiti: Dalì, Modigliani, DeChirico.
Quel che detesto più di tutto: ipocrisia, ignoranza.
I personaggi storici che disprezzo di più: maggiorparte dei Papi e i grandi Traditori.
La riforma che apprezzo di più: nessuna.
Il dono di natura che vorrei avere: orecchio musicale.
Come vorrei morire: di colpo, senza avere neanche il tempo di chiederle: ti è piaciuto?
Stato attuale del mio animo: apatia con ampi sprazzi di empatia.
Le colpe che mi ispirano maggiore indulgenza: furto.
Il mio motto: mi sono sempre stati sul cazzo i motti.
E' primavera. Al riparo dal sole, sotto una quercia, nelle campagne di Parigi, il giovane Marcel, un aitante ragazzino di 13 anni e la sua coetanea Antoinette si dilettano compilando un questionario in inglese.
Il tempo passa e Marcel cresce.
Verso la fine del secolo suo padre Félix Faure, all'epoca Presidente della Repubblica Francese, muore eroicamente in una stanza d'albergo tra le braccia della sua amante Madame Steinheil che stava praticandogli un "pompino". Qualcuno con uno spiccato senso dell'umorismo ha poi commentato: "Il a voulu vivre César, il est mort Pompée".
Intanto, Marcel non è più un ragazzino, si occupa di giornalismo e soprattutto di narrativa, e non smette di pensare all’adolescenza. Un bel giorno si ricorda di quel questionario: ne riscrive le domande e di nuovo si dà le risposte.
Il suo cognome era Proust ed era solo all'inizio della sua carriera di protagonista assoluto della letteratura novecentesca.
Ora vi ripropongo le risposte in stile Vincent.
Il tratto principale del mio carattere: il freddo romanticismo.
La qualità che desidero in un uomo: determinazione.
La qualità che preferisco in una donna: la dolcezza.
Quel che apprezzo di più nei miei amici: che mi rispettano e mi vogliono bene per come sono.
Il mio principale difetto: la superbia.
La mia occupazione preferita: accrescere la mia cultura.
Il mio sogno di felicità: la felicità è un momento. Desidero raggiungere la serenità.
Quale sarebbe, per me, la più grande disgrazia: perdere le persone a cui tengo.
Quel che vorrei essere: me stesso
Il paese dove vorrei vivere: Quello dove lo stato dipenda veramente dal popolo.
Il colore che preferisco: La bellezza non è nei colori ma nella loro armonia.
I miei eroi nella finzione: Batman, Vito Corleone.
Le mie eroine preferite nella finzione: Beatrix Kiddo, WonderWoman.
I miei pittori preferiti: Dalì, Modigliani, DeChirico.
Quel che detesto più di tutto: ipocrisia, ignoranza.
I personaggi storici che disprezzo di più: maggiorparte dei Papi e i grandi Traditori.
La riforma che apprezzo di più: nessuna.
Il dono di natura che vorrei avere: orecchio musicale.
Come vorrei morire: di colpo, senza avere neanche il tempo di chiederle: ti è piaciuto?
Stato attuale del mio animo: apatia con ampi sprazzi di empatia.
Le colpe che mi ispirano maggiore indulgenza: furto.
Il mio motto: mi sono sempre stati sul cazzo i motti.
2 Comments:
bello il punto sulla superbia!
=P
ti prendo in prestito il test!
*
By Anonimo, at 00:12
"Se un giorno lungo il tuo cammino dovessi incontrare dio tu lo trafiggerai...va bionda guerriera"
By Anonimo, at 10:16
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