Cerebrocentrismo

...dittatura della materia grigia!

lunedì 22 maggio 2006



Pause


domenica 14 maggio 2006

Il capro che espia

mercoledì 10 maggio 2006

Questionnaire

1884 o giù di lì. Siamo in una magnifica Francia progressista, ma non ancora simbolista.
E' primavera. Al riparo dal sole, sotto una quercia, nelle campagne di Parigi, il giovane Marcel, un aitante ragazzino di 13 anni e la sua coetanea Antoinette si dilettano compilando un questionario in inglese.
Il tempo passa e Marcel cresce.
Verso la fine del secolo suo padre Félix Faure, all'epoca Presidente della Repubblica Francese, muore eroicamente in una stanza d'albergo tra le braccia della sua amante Madame Steinheil che stava praticandogli un "pompino". Qualcuno con uno spiccato senso dell'umorismo ha poi commentato: "Il a voulu vivre César, il est mort Pompée".
Intanto, Marcel non è più un ragazzino, si occupa di giornalismo e soprattutto di narrativa, e non smette di pensare all’adolescenza. Un bel giorno si ricorda di quel questionario: ne riscrive le domande e di nuovo si dà le risposte.
Il suo cognome era Proust ed era solo all'inizio della sua carriera di protagonista assoluto della letteratura novecentesca.
Ora vi ripropongo le risposte in stile Vincent.

Il tratto principale del mio carattere: il freddo romanticismo.
La qualità che desidero in un uomo: determinazione.
La qualità che preferisco in una donna: la dolcezza.
Quel che apprezzo di più nei miei amici: che mi rispettano e mi vogliono bene per come sono.
Il mio principale difetto: la superbia.
La mia occupazione preferita: accrescere la mia cultura.
Il mio sogno di felicità: la felicità è un momento. Desidero raggiungere la serenità.
Quale sarebbe, per me, la più grande disgrazia: perdere le persone a cui tengo.
Quel che vorrei essere: me stesso
Il paese dove vorrei vivere: Quello dove lo stato dipenda veramente dal popolo.
Il colore che preferisco: La bellezza non è nei colori ma nella loro armonia.
I miei eroi nella finzione: Batman, Vito Corleone.
Le mie eroine preferite nella finzione: Beatrix Kiddo, WonderWoman.
I miei pittori preferiti: Dalì, Modigliani, DeChirico.

Quel che detesto più di tutto: ipocrisia, ignoranza.
I personaggi storici che disprezzo di più: maggiorparte dei Papi e i grandi Traditori.
La riforma che apprezzo di più: nessuna.
Il dono di natura che vorrei avere: orecchio musicale.
Come vorrei morire: di colpo, senza avere neanche il tempo di chiederle: ti è piaciuto?
Stato attuale del mio animo: apatia con ampi sprazzi di empatia.
Le colpe che mi ispirano maggiore indulgenza: furto.
Il mio motto: mi sono sempre stati sul cazzo i motti.

martedì 9 maggio 2006

"Il banco di prova di un’intelligenza superiore è la capacità di contenere due idee opposte allo stesso tempo, conservando la propria funzionalità." (F. Scott Fitzgerald)

mercoledì 3 maggio 2006

Per non dimenticare


Berlusconi
Alemanno
Buttiglione
Caldoro
Castelli
Fini
Giovanardi
La Malfa
La Loggia
Landolfi
Lunardi
Maroni
Martino
Matteoli
Miccichè
Moratti
Pisanu
Prestigiacomo
Scajola
Stanca
Tremaglia
Tremonti

Eccoli li, ventitrè ex-ministri che cedono il posto ad altrettanti nuovi membri del consiglio.
Il titolo può essere interpretato a vostra scelta come: "per non dimenticare tutto il bene che hanno fatto", oppure "per non dimenticare tutte le cazzate che hanno fatto".
Una lacrimuccia mi scende ripensando a tutto quello che l'ex-premier è riuscito a fare in cinque anni di governo esclusivamente per il suo interesse.
Un pensiero insorge dal profondo: "Era ora!" (ma mica tanto profondo poi).

lunedì 1 maggio 2006

Scripta

Vivendo, finiamo tutti per cadere in qualche trappola che ci fa a pezzi.
Scrivere può essere una di queste trappole.
Certi scrittori tendono a scrivere le cose che hanno soddisfatto i propri lettori in passato.
Gli arrivano dei riconoscimenti, se li bevono come niente.
C'è un solo giudice finale per la scrittura e quel giudice è la scrittura.
Quando è influenzato dai critici, dai curatori, dagli editori, dai lettori, allora è finita.
E naturalmente quando è influenzato dalla sua fama e dalla sua fortuna lascia che tutto se ne vada galleggiando giù per il fiume in mezzo agli stronzi.
Per questo l'unica forma di scrittura incontaminata ancora rimasta è il blog, questo in particolare, senza fama ne ventura, con poche decine di visite giornaliere e una manciata di commenti.
Forse un modo romantico il mio, per denunciare la mia incapacità di scrivere "roba" decente, o una dura critica verso chi non apprezza.
La fuori esistono migliaia di persone urlanti che sbraitano ai 4 venti la loro voglia di inebriarsi dell'arte scritta. Una voce prevale sulle altre e questa voce dice: "Puttana merda!".